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lunedì 16 giugno 2014

Campioni di Sabaudia, anzi campionesse!!



 Una fame di medaglie lunga vent’anni, ne ha bisogno di metallo da digerire per essere saziata! Dopo l’antipasto dello scorso anno (Mondelli-Braglia, 2x Rag.) e il bis di primi della settimana scorsa a Varese (Magnaghi, 1x Senior; Piffaretti-Tettamanti-Crippa, 2+ Junior), a Sabaudia sono stati serviti dolce, caffè e ammazzacaffè. Un menù che stende e, alla faccia della proverbiale e sempiterna dieta femminile, sono le donne a portare a tavola e in bacheca i piatti dorati dei campionati italiani. Sul lago salato in provincia di Latina, in occasione dei tricolori Ragazzi, Under23 ed Esordienti, la spedizione moltrasina ha riportato tre ori e un bronzo che per più di un motivo entreranno negli annali della nostra società. 


Innanzitutto la prima volta di un otto femminile tutto Moltrasio che non solo partecipa ma vince. Marta Barelli, Elisa Mondelli, Ludovica Braglia, Desirèe Bernasconi, Aurora Fontana, Beatrice Pigozzo, Roberta Saldarini, Claudia Bernasconi e Marta Saldarini come timoniere: nove ragazze che, con l’argenteo riscaldamento di settimana scorsa, hanno dominato la loro gara non lasciando possibilità a Cus Torino e Gavirate. Le prime di giornata a indossare le maglie bianche di campionesse italiane. 


Siccome sapevano che a casa, sul lago di Como, le temperature si sono abbassate bruscamente, Elisa, Ludovica, Marta e Desirèe hanno però deciso di riportare in valigia una maglietta in più: e allora salgono sul quattro di coppia, partono a tutta, rispondono all’attacco di Varese e in acqua due vincono il secondo titolo categorie ragazze nel giro di due ore. Foto ricordo con le calze ippopotamo e bianconere, giudizio (scherzoso) sulla miglior capovoga (Marta o Elisa?) rimandato al prossimo campionato! 


Il terzo oro di Sabaudia è sempre rosa e oltre al titolo tricolore, il secondo in una settimana, dà alla sua proprietaria lo scettro di regina del singolo italiano: Sara Magnaghi bissa il successo senior anche tra le Under23 e siamo sicuri che se inventassero un'altra categoria vincerebbe anche quella. Preoccupata dal vento che per tutta la domenica di finali ha sollevato ochette e schiuma, fatto scappare le famose meduse del lago di Sabaudia, phonato i capelli degli spettatori sul ponte dell’arrivo, Sara ha saputo unire equilibrio, forza e determinazione in una sola corsia, in una sola direzione, verso un solo traguardo. Quello dei 10 secondi di vantaggio sulle altre, quello delle braccia al cielo, quello dell’incredulità che se ne va. Campionessa, per tutti noi, lo era già, ora è scritto nero su bianco. 

Quel cartello in vasca voga, inventato dal buon Carlino, dice tutto per tutti: “Il successo è una lunga pazienza”. E quindi nella giornata delle donne, diamo il giusto merito e la forte speranza a chi campione italiano non lo è ancora, ma ci è andato e ci andrà vicino. Il bronzo del quattro con di Alessandro Piffaretti, Simone Tettamanti, Filippo Mondelli e Guglielmo Carcano con Giorgio Crippa al timone, matura in una gara avvincente, di alto livello. A far da padroni lo Stabia mezzo nazionale, seguito dal “garibaldino” Elpis, poi Moltrasio, equipaggio assemblato un po’ alla ceca (per tutto l’anno Filippo quasi sempre a Piediluco, Guglielmo ad un oceano di distanza), ma non per questo disomogeneo, come conferma anche il quarto posto di poco dopo del due con di Pippo, Elmo e Giorgino. 

Salvato l’orgoglio maschile e, a parte gli scherzi, la conferma di quanto sia difficile ma non impossibile arrivare là davanti tra uomini. Una lezione di crescita e pazienza anche per i più giovani: Matteo Della Valle, Andrea Barelli, Alessio Bianchi e Patrick Rocek hanno portato avanti il lavoro sul loro quattro senza ragazzi e non devono credere che quel quinto posto sia da buttare; allo stesso modo anche Maria Caruana farà tesoro del doppio Under 23 con Sara (quinte), perché ha provato nelle condizioni peggiori, perché ha remato con una nazionale, perché ha passato tutta la trafila delle qualificazioni; gli skiffisti, neo promossi junior, Miles Agyemang e Mattia Magnaghi hanno subito provato la categoria superiore e le loro posizioni (in semifinale Miles, di poco fuori Mattia nei PL) hanno fatto loro conoscere la necessità di spingere sempre e di contare sulle proprie forze. 

Insomma la festa è per tutti, la festa è per Moltrasio. Siamo sazi, ma non satolli.

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